Oggi ho avuto il dispiacere di intraprendere una conversazione tanto irritante quanto ricca di spunti con un avventore abituale del locale dove lavoro; il suddetto signore è un commerciante di chincaglierie lussuose e, per me, completamente inutili.
Per sapere che ore sono non credo serva spendere cifre a tre o piu zeri ma questa è una considerazione personale. Comunque il suddetto tipo, 38enne dal portamento ingobbito e dallo sguardo bieco, viene tutti i giorni intorno alla stessa ora ed ogni giorno si limita a sorseggiare il suo caffè con aria di supponenza e insicura superiorità spiccicando pochissime parole e per di più fastidiose. Io, ogni volta che lo vedo lotto con la voglia matta di dirgli "che ce torni a fare se ti fa tutto schifo?"ma conoscendo bene il vademecum del lavoro al pubblico cioè "il cliente ha sempre ragione" mi tappo sapientemente la bocca e fingo noncuranza. Oggi, tuttavia, mi ha voluto togliere ogni dubbio sulla sua presunta stronzaggine parlando più del solito. Come se la giornata non fosse stata già abbastanza pesante si avvicina in cassa per pagare il conto e con fare spocchioso mi chiede informazioni su una ragazza, la tizia in questione era una biondina avvenente, almeno per gli stereotipi vigenti, di 19 anni che più di un mese fa venne al locale per fare una prova andandosene, oltretutto, prima di finire il servizio e lasciandomi nei guai. Il signore mi ha interrogata sul perché la ragazza non fosse stata assunta, sentenziando con testuali parole " avete sbagliato completamente, ragazze così sai quanti clienti attirano, quando l'ho vista ho pensato da oggi verrò più volte in questo bar" a queste parole sono rimasta allibita, prima di tutto perché sono una donna e, per quanto abbia una forte autostima, far riferimento anche in forma allusoria al fatto che io e/o le altre donne che lavorano nel locale non siamo abbastanza attraenti è da villani. Poi ho pensato a questo stereotipo diffuso in maniera paurosa; la donna che lavora al pubblico dev'essere a tutti i costi bella o provocante o ammiccante. Il motivo? Forsem certi clienti, pensano che comprando un caffè comprano anche l'attenzione, se pur minima, della suddetta. Oppure, ipotesi anche più aberrante, comprano il caffè o qualsiasi altra cosa non perché gli vada davvero ma solo per raccogliere un sorriso o una parola o anche solo per guardare chi li sta servendo. Perché non si può semplicemente andare in un locale o posto pubblico per il servizio che quel posto dà. Questi "uomini" che cercano pompatine di ego facili facili si rifocillano pensando "dopotutto la biondina mi ha sorriso, forse non sono malaccio, anzi sono un gran figo" dell'idea che ti abbia sorriso perché è semplicemente gentile nemmeno l'ombra vero? Dell'idea che sia squallido, fastidioso e fuoriluogo fare i marpioni mentre qualcuno sta lavorando idem immagino.
Quanto trovo triste e antica la dicitura "cercasi personale solo bella presenza" come se per servire un caffè o farcire un panino fossero necessari occhi blu, sedere perfetto e pettorali da urlo, pettorali si perché, anche se in minor misura, anche le donne sono comprese in questo circo.
Il tipo di oggi mi ha comunque confermato che sono necessari, a meno che non si desideri una clientela educata ed interessata solo a consumare le vivande e non a consumarsi gli occhi appresso a qualcosa che mai potrebbero avere. Spero nel cliente 2.0 versione aggiornata che venga, consumi e da dove entrato se ne vada senza troppi problemi. Sognatrice? Probabile.
venerdì 23 settembre 2016
Cercasi personale: solo bella presenza
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento